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Storia della chitarra

 


La nascita della chitarra è misteriosa; per certo si sa che degli strumenti a corda molto simili erano già utilizzati nell’antichità, ma la prima testimonianza scritta che descrive una chitarra si può far risalire solo al XIV° secolo. Sembra che a quel tempo la chitarra avesse 3 corde doppie e poi una corda singola per i suoni più alti.

La prima chitarra vera e propria probabilmente è stata creata in Spagna dove si è subito diffusa in modo estremamente rapido: già nel XVI° secolo la chitarra rappresentava lo strumento musicale per eccellenza delle classi meno agiate e come tale si contrapponeva alla più antica viola da mano (vihuela), uno strumento a corda molto diffuso nell’aristocrazia dell’epoca e che era caratterizzato dall’avere 6 corde di cui 5 doppie. A sinistra potete vedere proprio una vihuela in una rappresentazione che risale al 1536.
La chitarra si è quindi diffusa in tutta Europa e verso la fine del XVII° secolo acquista la quinta corda.
Verso la metà del XVIII° secolo la chitarra ottiene finalmente la sua configurazione attuale: le corde doppie diventano singole e raggiungono il numero di sei (da notare che esistono anche chitarre a sette e a otto corde; quella a sette corde è ancora oggi molto diffusa in Brasile).
Poi verso la metà del XIX° secolo i costruttori ne perfezionano la forma aumentando la larghezza della cassa e riducendo lo spessore della stessa; questa forma “classica” è quella utilizzata attualmente.
Dalla chitarra classica deriva anche la diffusissima chitarra elettrica, nata negli anni ’30 negli Stati Uniti ad opera di George Beauchamp.

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